Cannes & friends” per la Sicilia è ormai più danno all’immagine che promozione
Schifani che ad oggi non ha ricevuto le carte richieste valuta la sospensione del provvedimento in autotutela
Cannes, Schifani scrive al Turismo e invita a valutare provvedimenti di sospensione in autotutela
Cannes & friends” è ormai più un danno all’immagine della Sicilia che promozione.
Si diciamolo pure ormai il danno è fatto e pure perpetrato. La Sicilia come finisce finisce ne esce male.
La (mala) notizia è da giorni nelle prime di tutte le testate nazionali e locali e il fatto colpisce non solo i politici, ma noi siciliani.
Lo scandalo, allorché superi quella legittimità di cui dice l’Assessorato e i suoi funzionari, c’è in ogni caso.
Ed è la proporzione dell’ingaggio di un “format” (dico format) dentro Cannes. Ciò significa che un tizio s’inventa un progetto di sua esclusiva, poi riesce a “infilarlo” in una situazione a Cannes e porta a casa nel suo bilancio oltre 6 milioni di euro in due anni. Roba da…(non trovo la definizione).
Peraltro, per chi fa questo mestiere logicamente continua a destare ogni sospetto, la NON richiesta di garanzie a fronte di un finanziamento di quella portata. Manco fosse fratello di sangue dell’Assessore e del dirigente che si è convinto al cosiddetto sconto sul budget a fronte di una fidejussione.
Ciò è dimostrato dalla stessa amministrazione verso altre forme di finanziamento pubblico, fosse anche per euro 100,00, la stessa P.A. “metterebbe in croce” l’impresa beneficiaria e non solo per le garanzie fidejussorie, ma anche per la parte di bilancio aziendale a cui solitamente si chiede di avere almeno il 110% del finanziamento da ottenere, poi dichiarazioni varie: Art.80, durc, inps, inail, agenzia di riscossione, antimafia, sede in Sicilia, conto dedicato e altre dichiarazioni come quella di NON avere legami, parenti amici e collegamenti con la P.A. Insomma una “cartedda di documenti”.
Dunque l’assessorato guidato prima da Manlio Messina oggi da Scarpinato e i suoi funzionari, spieghino con celerità come è potuto succedere tutto questo e nei tempi così ristretti, ovvero al 30 dicembre 2022. Solo così potremo mettere un fine a questa vicenda senza mai perdere di vista che è stato costituito un “precedente”.
Adesso, l’auspicio è che non emergano altre vicende che riguardi questo Assessorato dove certamente ha avuto tanti, tanti soldi, ma molto pochi spesi in Sicilia e che ci fa pensare che la politica che via via arriva certamente cambia per se stessa, ma non cambia rotta guardando la collettività.
Ecco dunque che il Presidente Schifani alza il tiro, come è giusto che sia. Le carte che vuole vedere tardano ad arrivare sul suo tavolo, situazione tipicamente “normale” come quando una impresa chiede “accesso agli atti” e ti fanno fare “botta per averle. In questo caso è il Governatore della Sicilia a chiedere e sarebbe un affronto.
La nota stampa del Presidente
Il presidente della Regione Renato Schifani ieri ha nuovamente sollecitato al dipartimento del Turismo l’invio di una relazione e di tutta la documentazione relativa alla partecipazione della Regione Siciliana alla prossima edizione del Festival internazionale del cinema di Cannes, in quanto nulla, ad oggi, nonostante l’urgenza, è ancora pervenuto alla Presidenza.
Nel dettaglio il presidente ha specificato che gli approfondimenti richiesti dovranno essere circostanziati e riguardare anche tutta l’attività istruttoria e, in particolare, l’attività di affidamento secondo l’art. 63 del Codice degli appalti (procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara).
Con il documento inviato Schifani ha chiesto inoltre chiarimenti anche sui motivi della mancanza della fidejussione e in merito alla procedura in materia di certificazione antimafia, “non apparendo, allo stato, convincenti quelli dedotti in decreto”. La relazione e gli atti richiesti, inoltre, dovranno essere corredati da documentazione audiovisiva relativa alla edizione 2022 della manifestazione.
Offrendo l’ausilio della segreteria generale, del dipartimento regionale del Bilancio e Tesoro e dell’ufficio legislativo e legale, il presidente Schifani ha precisato che, “in esito agli approfondimenti”, l’amministrazione regionale dovrà necessariamente valutare, tra le azioni da intraprendere, anche quelli in autotutela, totale o parziale, compresi gli atti cautelari, anche di sospensione, nell’ipotesi in cui si riscontrino responsabilità di qualsiasi tipo che possano causare danno, anche solo potenzialmente e anche solo d’immagine, alla Regione Siciliana.