A fine luglio ho incontrato Pasquale Trabucco, presidente del Comitato Nazionale per il 4 novembre che il 20 febbraio è stato citato alla Camera dei Deputati per il suo impegno per giungere ad una nuova legge per il 4 novembre, con il quale abbiamo parlato di Patria, di Sicilia e della legge n.27 del 1 marzo u.s. legge che dopo 47 anni ha portato nuovamente il 4 novembre ad assurgere a festa nazionale cambiando addirittura il nome stesso da oggi, infatti, si chiama “Festa dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate”. Trabucco non sembra completamente soddisfatto di quanto raggiunto, con sacrifico ed impegno in questi cinque anni di battaglie, e quindi scatta subito la domanda.
Presidente perché invece di gioire di quanto raggiunto con questa legge appare più battagliero che mai? “Perché è proprio ora che devo insistere insieme al mio Comitato per far si che gli italiani NON dimentichino cosa i nostri avi sono riusciti a costruire e come disse nel 1861 il Marchese Massimo D’Azeglio, tenente di cavalleria e futuro Presidente del Consiglio del Regno di Sardegna dal 1849 al 1852, “ fatta Italia ora bisogna fare gli italiani “!
Ma la legge è passata: “Ecco proprio questo è il punto! Con il mio viaggio a piedi per l’Italia da Predoi (BZ) fino a Portopalo di Capo Passero (SR), nella nostra bella Sicilia, ho voluto richiamare l’attenzione dei cittadini e della politica parlando d’Italia e di Grande Guerra, dei nostri Caduti quel 1.200.000 tra civili e militari che ci hanno consegnato il nostro Paese come lo conosciamo oggi; morti che sovrastano in numero e sacrifici i 6270 Caduti delle tre guerre d’Indipendenza. Non basta una legge per rendere coeso un popolo così come non è bastato “fare l’Italia” prima nel 1861 e proseguire nel 1870 con la presa di Roma e con la Grande Guerra che ha veramente definito i confini d’Italia. Sono gli italiani che ancora dobbiamo fare e per farli occorre anche, per esempio restituire gli effetti civili a questo 4 novembre”.
Seguendola sui social sembra vederla sempre in cammino: “Vede, ha detto bene, mi considero sempre in camino per cercare di contribuire a svegliare le coscienze. In questi giorni siciliani per esempio mi sono recato in posti che neanche i siciliani conoscono e che invece dovrebbero valorizzare per i propri concittadini e per la Nazione tutta”.
Ci racconti dove è stato e come ha trovato questi luoghi: “Se vi dicessi Sacrario di Pianto Romano sono certo che pochi siciliani e pochissimi italiani saprebbero accostare questo luogo ad un momento storico fondamentale per l’Italia. E’ in quel luogo che fu combattuta quella che viene conosciuta come la battaglia di Calatafimi( TP) con i suoi 33 morti e 174 feriti tra i garibaldini e di 35 morti e 118 feriti tra i borbonici. Il sacrario è stato riaperto da poco ma ha una grande storia alle spalle e deve essere valorizzato. Proseguendo poi mi sono recato a Marsala a porta Garibaldi e finalmente al monumento ai Mille ma che più che ai Mille di Garibaldi sembra dedicato ai “NUOVI MILLE”!
Cosa intende con i NUOVI MILLE?: “dal 1892 si cominciò a parlare di monumento ai Mille ma solo nel 2016 è stato realizzato per poi lasciarlo in completo abbandono seppur ancora oggi è visibile un cartello con la scritta degli orari. Il tricolore non garrisce più sul monumento che rappresenta i due piroscafi, il Lombardo ed il Piemonte, che trasportarono i garibaldini da Quarto a Marsala cosi come i nomi dei mille sono “oscurati” dai nomi di graffitari che hanno apposto sul monumento…i NUOVI MILLE!”
Presidente cosa chiede: “chiedo che tutto questo finisca! Che la politica si impegni a dare risalto ai nostri avi e ai luoghi che li ricordano cercando di far nascere nei giovani, a prescindere dalle proprie idee, l’amore per la Patria per la nostra bella Italia”. Vorrei ricordare per esempio al Sindaco di Marsala che l’Associazione Nazionale dei Bersaglieri sarà in città nel 2025 e sarebbe bello che il monumento ai Mille fosse aperto e restaurato mentre al Sindaco di Palermo ricordo che l’Associazione Nazionale della Fanteria sarà in città nel 2026. In particolare non posso dimenticare con quanto orgoglio lo scorso 26 maggio a Trieste il Vice Sindaco di Palermo On.le Giampiero Cannella ha ricevuto dalle mani del Sindaco della città liberata dott. Roberto Dipiazza la bandiera italiana dell’Associazione stringendola con orgoglio e portandola a Palermo. Ecco vorrei che le Istituzioni riuscissero a parlare d’Italia non solo quando si giocano le Olimpiadi.
Per finire Presidente, la sua battaglia continua?: “Non mi fermo e continuerò a camminare per l’Italia anche oltre i confini nazionali perché anche gli italiani all’estero hanno bisogno di sentir parlare d’Italia”.
Fabio Gigante