Banche: Fabi “On The Road” , 200 sindacalisti della Sicilia incontrano il Segretario Generale Sileoni
Nella giornata di mercoledì 12 maggio, duecento sindacalisti bancari Fabi della Sicilia incontrano in videoconferenza il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.
L’appuntamento rientra nel ciclo di appuntamenti “Fabi on the road … online” promosso dalla stessa Federazione autonoma bancari italiani a partire dallo scorso novembre. I vertici della Fabi si confronteranno, a partire dalle ore 11.00, con i dirigenti sindacali dell’organizzazione di Palermo, Messina, Agrigento, Caltanissetta e Trapani.
Al centro della riunione, tutti i problemi del settore bancario, dalle fusioni all’impatto del Covid. Sotto i riflettori, in particolare, le pressioni commerciali, la digitalizzazione, le nuove tecnologie e lo smart working, visto che una quota importante di lavoratrici e lavoratori è tutt’ora impegnata a distanza lontano dagli uffici.
«La nostra organizzazione, con in testa il segretario generale Sileoni, non tollererà a fine pandemia atteggiamenti da parte delle aziende di credito finalizzate a rendere obbligatorio lo smart working» dichiara il coordinatore della Fabi Sicilia, Carmelo Raffa. «Domani – aggiunge Raffa – entrerà nel dibattito anche il tema delle fusioni che potrebbe coinvolgere in particolare i lavoratori di Monte dei Paschi e di Banco Bpm: su questo punto ci preoccupa l’ipotesi che a incorporarle possa essere Unicredit, un grande e serio gruppo, ma che, negli ultimi anni, purtroppo, ha dimostrato, con migliaia di assunzioni solo particolare attenzione per la grande città di Milano. In Sicilia, dopo l’incorporazione di Capitalia Banco di Sicilia abbiamo assistito a esodi su esodi non compensati da assunzioni: ciò ha ha determinato la perdita nell’isola di circa 3.000 posti di lavoro.
Inoltre Unicredit ha dato la sensazione di voler vincere il campionato nella chiusura delle filiali nei piccoli comuni dell’isola, contribuendo così alla desertificazione dei territori». Di qui l’appello del coordinatore Fabi Sicilia al neo amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel affinché «rimedi alle precedenti scelte riaprendo gli sportelli nei piccoli comuni e assumendo almeno 500 unità lavorative nell’isola».