Anello (Lega): “Chiudere le scuole una follia, Orlando ci ripensi”
“L’annuncio del sindaco Orlando di chiudere le scuole dell’obbligo palermitane ha generato un allarme sociale nei cittadini, sia alunni che genitori. Il primo cittadino si fermi e ci ripensi. La scuola non si tocca”.
Lo dice Alessandro Anello, responsabile provinciale della Lega Palermo e consigliere comunale a Sala delle Lapidi, commentando l’ordinanza del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che ha firmato un’ordinanza che da lunedì, salvo ripensamenti, porterà alla chiusura delle scuole dell’obbligo in città.
“Qualche giorno fa – continua Anello – i palermitani avevano già dovuto subire l’uscita allarmistica del primo cittadino che aveva parlato di ‘strage annunciata’ con dichiarazioni apocalittiche sugli ospedali e ‘medicina di guerra’. Adesso Orlando si sposta sulla scuola, presidio di civiltà, luogo di apprendimento, educazione e di relazioni che non può subire i contraccolpi di decisioni intempestive e fughe politiche in avanti.
“Orlando ha perso il polso della città – dice ancora Anello – basta leggere le cronache delle ultime ore per rendersene conto. Dallo sfogo della preside di una scuola dello Zen 2 (“Chiudere le scuole è una follia. Rischiamo di perdere di vista i nostri alunni”) alla manifestazione spontanea dei piccoli alunni della scuola Carlo Collodi, con i genitori in coro ‘… da lunedì molti palermitani dovranno cercare una baby sitter’. I dati del ministero dell’Istruzione (ufficio scolastico regionale per la Sicilia) d’altronde parlano chiaro: dall’inizio dell’anno scolastico fino al 12 novembre, nelle scuole dell’infanzia, primaria e media della città, sono stati registrati 264 casi di alunni contagiati dal covid, ovvero lo 0,44 per cento su una popolazione scolastica di quasi 60 mila alunni e un totale di 74 scuole, asili compresi. In sostanza, 3 alunni per scuola. Il rischio contagio naturalmente c’è e bisogna tenerne conto – conclude Anello – ma oltre alla salute fisica va preservata anche la salute mentale dei bambini e dei genitori”.