Altro stupro di gruppo, stavolta nel napoletano: due tredicenne violentate
una storia simile come quella di Palermo continua a scuotere l'opinione pubblica
Stupro di gruppo nel napoletano: una storia simile a Palermo scuote l’opinione pubblica
Altro stupro di gruppo, stavolta nel napoletano: due tredicenne violentate da altri minorenni.
Data: 26 Agosto 2023
Napoli come Palermo – Ancora una volta, la cronaca si fa portatrice di una notizia agghiacciante: uno stupro di gruppo perpetrato da giovanissimi contro altre giovanissime. Dopo l’orribile episodio di Palermo, un’altra vicenda simile scuote l’opinione pubblica. Il fatto vede ancora una volta uno stupro di gruppo avvenuto a Caivano, periferia estrema di Napoli, in cui due ragazzine di soli 13 anni sono state vittime di una violenza sessuale commessa da un branco di giovani, di cui la maggior parte è ancora minorenne.
La vicenda, che ha ricordato in modo sconcertante l’episodio di Palermo, ha suscitato indignazione e preoccupazione. La notizia rivela che sei ragazzi, tra cui un solo maggiorenne attualmente agli arresti, avrebbero violentato brutalmente due cuginette di 13 anni. L’incidente è avvenuto a inizio luglio, nello stesso periodo di quello di Palermo, ma la natura dei coinvolti e la loro età, per lo più inferiore ai 14 anni, hanno reso necessaria una delicata gestione dell’informazione.
Nelle ultime ore, l’agenzia Agi ha ottenuto accesso a una relazione degli assistenti sociali che ha gettato nuova luce sul caso. Secondo quanto emerso, gli assistenti sociali avrebbero affermato che lo “stile di vita” di una delle vittime avrebbe “favorito” il perpetrare del reato. Questa considerazione ha scosso l’opinione pubblica per la sua crudezza e per il fatto che sembra attribuire una sorta di responsabilità alla vittima stessa, mettendo in ombra la gravità delle azioni compiute dai violentatori.
La decisione del magistrato di allontanare la minorenne dall’ambiente familiare e affidarla a una comunità sarebbe stata influenzata da questa relazione degli assistenti sociali. Il tribunale dei Minorenni avrebbe preso questa decisione il 9 agosto, con conferma il 24 agosto. Gli assistenti sociali avrebbero giustificato questa scelta affermando che la giovane sarebbe esposta a “grave pregiudizio e pericolo per l’incolumità psicofisica” all’interno dell’ambiente familiare.
L’episodio getta luce su realtà difficili e degradate, come il Parco verde di Caivano, dove la criminalità e la mancanza di opportunità spesso espongono i giovani a rischi e pericoli. Tuttavia, l’attribuzione di responsabilità alla vittima, così giovane e vulnerabile, ha sollevato indignazione e stupore, mettendo in discussione la percezione sociale di tali orribili eventi.
Questi reati preoccupano la comunità e gettano le basi per una “giustizia fai da te”. Intanto La Lega ha presentato una raccolta firme per la “castrazione chimica” volontaria,. La parola “volontaria” dunque ha fatto storcere il muso alla comunità comprendendo che non ci sarà mai nessun criminale che darà il consenso volontario alla castrazione.