Al via la seconda edizione dell’evento “Coraggio a 360°” un esempio per i giovani.
Al Teatro Politeama Garibaldi, i ragazzi di alcuni Istituti scolastici presentano i loro elaborati raccontando il loro modo di avere coraggio.
Al via la seconda edizione dell’evento “Coraggio a 360°”, un esempio per i giovani. Al Teatro Politeama Garibaldi, i ragazzi di alcuni Istituti scolastici presentano i loro elaborati raccontando il loro modo di avere coraggio.
Si è svolto lunedì 8 gennaio, presso il teatro Politeama di Palermo, la cerimonia conclusiva del progetto “Coraggio a 360° un esempio per i giovani, con la presentazione, ai convenuti all’evento, dei migliori elaborati redatti da alcuni studenti liceali di Palermo e dintorni che frequentano gli Istituti: Alberghiero “ Pietro Piazza”, Magistrale “Regina Margherita”, l’Istituto Linguistico “ Ninni Cassarà; l’Istituto Linguistico: “Maria Adelaide”; l’Istituto “ G. DI Gaeta – Salerno di Ganci, l’Istituto “Orso Mario Corbino” di Partinico.
Anche quest’anno il filo conduttore del progetto è stato sempre il “Coraggio” ma, per questa edizione 2023, i giovani coinvolti hanno sviluppato degli elaborati partendo da tre temi forti e attuali come:
il coraggio di essere anche cittadino europeo; il coraggio di vedere il futuro come imprenditore; il coraggio di potere contrastare ogni forma di violenza.
Il progetto promosso dalla Commissione Europea, dalla città Metropolitana e dalla città di Palermo, è stato ideato da Filippo Spallina, già dirigente della Città metropolitana, e quest’anno, alla sua seconda edizione, è una produzione Panastudio con la direzione e regia di Francesco Panasci che ha curato, sia la parte tecnica che la parte artistica dell’intera serata.
A condurre la serata Roberto Marrone e Sandra Pizzurro che dopo l’inno ufficiale dell’Unione Europea e l’inno di Mameli, eseguito dalla Fanfara dei carabinieri, hanno dato avvio alla manifestazione che è stata suddivisa in tre parti, a seconda dei tre temi rigorosamente richiesti dal progetto, con tre diverse premiazioni, tre diverse performance, una sfilata di abiti, intercalata da tre talk, riflessioni e approfondimenti diretti e curati da Panasci con specifiche argomentazioni e riflessioni sull’importanza di avere coraggio a 360°.
Per il Coraggio di essere anche cittadino Europeo, dopo una breve presentazione del progetto e della serata conclusiva e prima della visione dei tre video di tre studenti classificati, Francesco Panasci ha introdotto il Sindaco di Palermo Roberto Lagalla chiedendogli il ruolo della città nell’educazione Europea, le iniziative locali o già in atto, per promuovere tra i giovani la consapevolezza di essere cittadini europei oltre che cittadini italiani.
Per questa sessione è stato pure intervistato il Coordinatore Amministrativo del progetto, Vito Pecoraro dei sei Istituti coinvolti, per conoscere quali siano state le principali sfide organizzative e logistiche nel portare avanti questa iniziativa. All’ideatore Filippo Spallina, invece, Panasci, ha chiesto quale sia stata la principale fonte di ispirazione nel creare questo progetto e come si pensi che possa influenzare i giovani motivandoli. Spallina ha evidenziato l’importanza degli stage dove i ragazzi si sono formati durante l’anno, fuori lo stretto di Messina, e come la cultura sia necessaria e bisogna coltivarla.
Alcuni vincitori della prima tematica che hanno presentato tre video sono stati:
Gaetano Balistreri ( Istituto Piazza), titolo del video: “L’unione Europea in 64 caselle”; Mattia Mattina ( Istituto Regina Margherita) , titolo del video: “Il Coraggio di Andare e di Restare”; Maria Alessia Giarrizzo ( Ist. Maria Adelaide), titolo del video “Cittadini nell’Europa di David Sassoli”.
Molto suggestive le parole del Sindaco di Palermo Lagalla, che hanno voluto rimarcare l’importanza del progetto e del percorso che bisogna intraprendere dopo i due anni bui della pandemia. L’isolamento dei giovani, ha spiegato il sindaco, nel momento della loro crescita, ha reso molti di loro deboli, quindi, questi percorsi di dialettica diventano necessari, importanti.
Le Istituzioni devono facilitare questi percorsi e tutte quelle iniziative che vengono promosse dalla platea scolastica che favoriscono una maturazione sociale, culturale dei ragazzi spesso trascurata.
La scuola deve anche favorire i processi di internazionalizzazione, sia attraverso il potenziamento di incontri e scambi internazionali come l’Erasmus ma, ha sottolineato Lagalla, per sentirsi veri cittadini europei, quindi, cittadini del mondo, bisogna conoscere le lingue ed essere al passo con la digitalizzazione.
Per il coraggio di vedere il futuro come imprenditore, Panasci ha approfondito il tema e fatto salire sul palco oltre ai finalisti di questa tematica, il direttore generale della Città Metropolitana di Palermo, Nicola Vernuccio chiedendogli in che modo l’ex provincia intende supportare i giovani imprenditori, specialmente in contesto economico che presenta diverse sfide; se ci siano specifiche iniziative di formazione e mentoring in programma per aiutare gli stessi a sviluppare le competenze per diventare imprenditori di successo.
Sono stati presentati due elaborati curati rispettivamente di Antonio Balistreri ( Istituto Piazza) e Luca Minneci ( Istituto Salerno di Ganci) che hanno spiegato cosa significa essere imprenditori e come sia importante acquisire nuove conoscenze e risorse finanziarie per portare avanti idee coraggiose che servono per raggiungere l’obiettivo.
Il titolo del tema e del video è stato “Cor Habeo”; a seguire si è anche presentato un progetto imprenditoriale di mandorleto da realizzare sulle Madonie.
Durante il talk, Nicola Vernuccio ha sottolineato il dovere, come amministratori, di supportare l’imprenditoria giovanile. Ha ricordato i territori meravigliosi che si hanno in provincia di Palermo e che devono essere valorizzati; che bisogna avere un approccio diverso ed essere dei “facilitatori sociali”. Pubblico e privato – ha continuato il direttore generale – devono collaborare. Bisogna investire all’interno del territorio e non fuori. La formazione è necessaria e contestualmente bisogna dare qualità ai servizi. Bisogna che i territori eroghino servizi per valorizzare la bellezza del territorio. Bellezza e cultura devono camminare a braccetto per combattere quanto di più brutto nel passato c’è stato.
L’ultimo tema trattato durante la serata, dopo una performance artistica e coreografica dal titolo: “profumi di limoni” ed una sfilata di abiti realizzati interamente dall’Istituto “Orso Mario Corbino”, non certo meno importante è stato: Il coraggio di potere contrastare ogni forma di violenza. A salire sul palco i ragazzi finalisti di questa sezione.
In questa occasione sono stati proiettati due elaborati video molto forti e commoventi curati da Giulia Perpignano (Istituto Corbino Partinico) e Sofia Vittoria Di Simone (Istituto Ninni Cassarà) dal titolo rispettivamente: “Libertà cercata, libertà negata” e “Il coraggio di Lottare”.
A trattare l’argomento sulla violenza approfondendo il tema molto caldo e ricorrente che fa discutere giornalmente, il GIP del Tribunale di Palermo Clelia Maltese e il Vice Questore di Polizia di Stato di Palermo Rosaria Maida.
Panasci ha chiesto come il sistema giudiziario possa essere più efficace e possa prevenire queste violenze; quale sia il ruolo del Tribunale e come risponde agli attacchi verso le donne. Quali iniziative si possono implementare per garantire che le vittime ricevano giustizia e supporto adeguato.
A Rosaura Maida, invece, è stato chiesto in che modo la polizia di Stato può rafforzare il suo ruolo nella lotta contro ogni violenza, specialmente in ambiti che interessano i giovani, e come si può migliorare la collaborazione con la comunità.
Il Gip Clelia Maltese ha spiegato come spesso le risposte alle diverse forme di violenza siano tardive perché le semplici sanzioni non risolvono il problema e sono insufficienti. Bisogna, invece, tutti assieme, lavorare sulla prevenzione non solo sulla repressione. Bisogna formare i ragazzi da piccoli e sensibilizzare i grandi.
Il Vice Questore Maida ha sottolineato come la polizia di stato scende sul territorio, incontra i ragazzi di età scolare per dare una mano ai più deboli e come le porte degli uffici della questura siano sempre aperte per tutti anche per denunciare forme di bullismo e ammonire i violenti. L’importante è fidarsi – ha spiegato Maida – della polizia; non bisogna tenersi tutto dentro ed avere fiducia nelle Istituzioni statali. La divisione anticrimine cura in particolare la violenza a tutte le donne e ai minori.
Dopo il breve terzo talk, il momento conclusivo, per omaggiare tutte le donne vittime di violenza, è stato dato alla coreografica di Laura Miraglia, interpretata dalle alunne del Liceo Coreutico Regina Margherita, sulle note di Fiorella Mannoia.
Anche in questo caso è stato un inno al coraggio di reagire a 360° ma, per farlo bisogna prepararsi, studiare, formarsi e credere in se stessi.