Airbus e la nuova era del volo a idrogeno sui voli commerciali
Per puntare verso una mobilità sempre più green Airbus ha avviato un progetto per il primo velivolo commerciale a zero emissioni. Lo ZEROe, questo il nome della serie che dovrebbe essere pronta entro il 2035, comprende un turboreattore da 120 a 200 passeggeri, un turbopropulsore a eliche da 100 passeggeri e un velivolo le cui ali si fondono con il corpo principale, con una capacità di 200 passeggeri.
Quest’ultimo è simile come concept a una versione a idrogeno del Maveric, altro aereo futuristico presentato lo scorso febbraio da Airbus che prevede la presenza dei passeggeri sulle ali. L’obiettivo del programma è testare a terra e in volo un motore a combustione diretta alimentato a idrogeno, in preparazione per l’entrata in servizio di un aeromobile a emissioni zero entro il 2035. Per la dimostrazione Airbus userà un A380 dotato di serbatoi di idrogeno liquido realizzati e installati presso gli stabilimenti in Francia e Germania.
Un’ambizione diventata ufficiale quest’anno con il lancio ufficiale di un programma dimostrativo pluriennale che ha l’obiettivo di testare varie tecnologie a idrogeno sia a terra sia in volo. Airbus ha sviluppato tre concept per velivoli ibridi ad idrogeno mediante motori a turbina a gas modificati nei quali l’idrogeno liquido viene usato per la combustione con ossigeno. Le celle di idrogeno creano inoltre energia elettrica sfruttata dalla turbina a gas, creando così un sistema ibrido di elevata efficienza. In particolare i tre progetti sono siglati Turbofan, Turboprop e Blended-Wing Body (BWB).
Nel primo due motori turbofan a idrogeno ibrido forniscono la spinta, mentre il sistema di stoccaggio e distribuzione dell’idrogeno liquido si trova dietro la paratia di pressione posteriore. Nel secondo, due motori turboelica ibridi a idrogeno azionano eliche a otto pale forniscono la spinta. Anche in questo caso il sistema di stoccaggio e distribuzione dell’idrogeno liquido si trova dietro la paratia di pressione posteriore. Particolarmente interessante il terzo progetto, con corpo ad ala mista. L’interno eccezionalmente ampio offre molteplici opzioni per lo stoccaggio e la distribuzione dell’idrogeno. Qui, i serbatoi di stoccaggio dell’idrogeno liquido sono immagazzinati sotto le ali. Due motori turbofan a idrogeno ibrido forniscono la spinta.
Fabio Gigante