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Ail Palermo compie trent’anni, festa con volontari e sostenitori

Il presidente Toro: «Lavoro di squadra ci ha permesso questi risultati»

Ail Palermo compie trent’anni, festa con volontari e sostenitori

Quest’anno Ail Palermo Trapani compie trent’anni e li ha festeggiati ieri sera con volontari, medici, amici e sostenitori, durante una serata di gioia e di emozione, ma anche di riflessione e di impegno, in cui sono stati ripercorsi con un racconto di immagini e parole tre decenni di lotta ai tumori del sangue (leucemie, linfomi e mieloma).

L’occasione ha consentito di riunire i medici di ieri e di oggi dei reparti di Oncoematologia della città di Palermo (Cervello, Policlinico, Civico e La Maddalena) e di Castelvetrano, ma anche di riabbracciare chi ha sostenuto l’attività dell’associazione, anche donne e uomini di spettacolo come Pamela Villoresi e Salvo Piparo. Un momento di grande intensità è stato il collegamento con Regis Simba, un congolese che vive con la sua famiglia negli Stati Uniti, dove lavora come ingegnere informatico, ma che ha lasciato un pezzetto di cuore e di affetti a Palermo. Regis, infatti, all’inizio degli anni Duemila, quando aveva dieci anni, è stato ospitato con la mamma nella Casa Ail La Coccinella, per sottoporsi a difficili cure contro la leucemia e al trapianto di midollo, perfettamente riuscito. «Mi avete fatto sentire a casa – ha detto Regis, ringraziando tutti ieri sera – Arrivare in una terra straniera ed essere accolto in questo modo non ha prezzo. A Palermo sono rinato».

I trent’anni dell’associazione a Palermo rappresentano un traguardo importante. Tutto ebbe iniziò nel 1994, grazie allo straordinario successo della Partita del cuore, grazie all’entusiasmo dei medici dell’ospedale Cervello e di uno sparuto gruppo di volontari.

«Gli obiettivi erano due: aiutare la ricerca e sostenere i malati – afferma Pino Toro, presidente di Ail Palermo Trapani, ma anche dell’Ail nazionale – Sul fronte della ricerca sono state fatte delle cose molto importanti: la costruzione del Centro trapianti all’ospedale Cervello, la realizzazione di un reparto attrezzato con la tecnologia più moderna, un laboratorio di oncoematologia che è tra i migliori d’Italia. In tutto questo Ail è stata presente acquistando apparecchiature, sostenendo il lavoro dei ricercatori, ma soprattutto finanziando contratti per biologi e medici, contribuendo a legare Palermo a progetti di ricerca nazionale e internazionale. Sul fronte dell’assistenza ai malati ce l’abbiamo messa tutta per non lasciare sole le persone fragili, le persone che hanno bisogno di essere sostenute e gli anziani. Tutto questo è stato fatto con le case Ail per l’accoglienza dei malati fuorisede, con l’assistenza domiciliare, con il sostegno psicologico, adesso anche con il nutrizionista e con la cura dell’attività fisica. Insomma, abbiamo utilizzato le nostre risorse per migliorare le condizioni del paziente in patologie che richiedono cure molto lunghe, durante le quali è necessario prendere in carico il malato, e abbiamo esteso i nostri servizi a tutte le Oncoematologie del territorio. Abbiamo fatto un lavoro di squadra. Adesso possiamo dire che il nostro è un volontariato maturo».

I numeri
La forza di questa associazione è tutta nelle braccia e nelle gambe dei volontari, che oggi sono 351, di cui 305 donne e 46 uomini, che dedicano 14.609 ore all’anno al loro impegno in favore dei malati. Un numero in continua crescita, grazie a corsi di formazione periodica. I servizi attivati sono numerosi. L’assistenza domiciliare ha consentito di seguire 264 pazienti dal 1996, per un totale di 6.353 cicli assistenziali e 4.040 trasfusioni. I nove centri di accoglienza attivati dal 1994 hanno permesso di contattare 2.872 pazienti e familiari, mentre nelle Case Ail La Coccinella e La Chiocciola sono stati ospitati 999 pazienti, per un totale di 15.366 notti. E ancora, il servizio navetta a Palermo, attivo dal 2011, ha consentito di percorrere 47.661 chilometri a 272 pazienti, mentre il servizio transfer da fuori provincia verso i centri di cura ha consentito, dal 2016, a 375 malati di accedere ai reparti. Il servizio di psico-oncologia ha assistito 2.021 pazienti ed è stato esteso a tutti i reparti in città.
I fondi raccolti vengono ripartiti così: il 42% è investito nella ricerca, il 29% nella ricerca, il 21% nel supporto ai reparti di Oncoematologia, il 7% nelle attività di sensibilizzazione.

 

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