L’ Identità siciliana diviene protagonista nella promozione e valorizzazione della storia e della cultura tradizionale della Sicilia, a partire dal suo patrimonio linguistico. Sono stati formati infatti circa trecento docenti siciliani e proposti circa 105 i progetti dagli istituti scolastici che potranno essere incentivati e attuati nel prossimo anno scolastico.
L’obiettivo fissato dal governo Musumeci è quello di promuovere «la valorizzazione e l’insegnamento della storia, della letteratura e del patrimonio linguistico siciliano nelle scuole di ogni ordine e grado», in attuazione della legge regionale 9 del 2011.
Dal bilancio della Regione sono stati investiti 104 mila euro. E’ ciò che è emerso dal tavolo tecnico istituito tre anni fa dall’assessorato regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale ieri, mercoledì 7 luglio a Palazzo d’Orleans, in presenza del presidente della Regione, Nello Musumeci, dall’assessore regionale Roberto Lagalla, dai docenti universitari Giovanni Ruffino e Giuseppe Barone, dal preside del liceo Umberto I di Palermo, Vito Lo Scrudato. All’incontro ha partecipato il deputato regionale Nicola D’Agostino, primo firmatario della legge regionale approvata nel 2011, che ha manifestato apprezzamento per il lavoro svolto da questo governo.
ll tavolo tecnico è stato presieduto da Giovanni Ruffino, composto da rappresentanti dell’Ufficio scolastico regionale, delle Università, delle scuole, dell’amministrazione regionale, ha predisposto specifiche linee-guida finalizzate all’attuazione della legge sulla valorizzazione dell’identità siciliana, presentate nel 2019 in occasione dell’anniversario dell’Autonomia regionale.
«Un altro impegno di questo governo viene mantenuto – ha sottolineato il presidente Musumeci – quello di promuovere la valorizzazione del patrimonio linguistico siciliano, della storia, della letteratura, delle tradizioni popolari legate alla nostra Isola. Un dovere, una necessità. È essenziale che i nostri ragazzi imparino la letteratura italiana, le lingue straniere, ma è altrettanto giusto e necessario conoscere la lingua siciliana. Nella sua storia e nella sua letteratura la Sicilia è diventata materia del processi didattici. Stiamo dando attuazione a una legge regionale già esistente da dieci anni e mai applicata. Un obiettivo che avevamo fissato all’inizio della legislatura».
«Circa duecento scuole sono già impegnate a rappresentare quella identità siciliana che a me piace chiamare l’universo pluriverso della nostra Sicilia – ha affermato l’assessore regionale Lagalla – in un tempo in cui nella stampa anglosassone si parla di glocale, la dimensione internazionale che dobbiamo dare alla cultura e alla formazione dei nostri giovani. Con questa iniziativa intendiamo valorizzare le radici della nostra Sicilia. Non è possibile conoscere la propria terra, la propria regione, se non si conoscono la storia e le radici, da queste possiamo costruire l’albero della comunità, della libertà, della civiltà».
Il progetto, tuttora in corso, si è sviluppato in tre fasi a partire dal mese di maggio 2019 e sino alla fine del 2020. In un primo momento oltre 130 docenti delle scuole siciliane sono stati coinvolti in attività formative, sulla base delle indicazioni contenute nelle linee guida. Nella seconda fase sono stati realizzati, a Palermo e Catania, due corsi di formazione tenuti da docenti universitari ed esperti.
Nella terza fase, infatti, questi docenti-formatori, sono stati impegnati in cinque corsi on-line, con oltre 200 partecipanti, con due focus sulle minoranze linguistiche galloitalica e siculo-albanese.
Tra le iniziative anche la produzione di tre pubblicazioni e di una piattaforma didattica “Un’isola da scoprire” (in via di implementazione) consultabile all’indirizzo www.identitasiciliana.org.