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A Santo Stefano di Camastra aperta la Porta Santa al Santuario del “Letto Santo”.

In occasione del Giubileo 2025, il Santuario del “Letto Santo”, sito in Santo Stefano di Camastra, è stato prescelto dalla Diocesi di Patti, come luogo Giubilare. Un luogo particolarmente significativo per la presenza del Crocifisso, dove i fedeli posso ricevere l’esperienza del perdono e dell’indulgenza. Ed è per questo motivo che questa mattina S. E. Guglielmo Giombanco, vescovo della diocesi di Patti ha voluto simbolicamente aprire la porta del Santuario per dare inizio all’Anno Santo.

Successivamente, nella piccola chiesetta che ospita il Crocifisso di Gesù, chiamato “Letto Santo” S.E. Mons. Guglielmo Giombanco, vescovo di Patti, ha presieduto la celebrazione eucaristica alla presenza di molte Autorità locali e dei paesi viciniori. Sono otto i segni che il Papa propone nella bolla di indizione del giubileo: pace per il mondo; l’apertura alla vita con una maternità e paternità responsabile; l’attenzione per i detenuti; per gli ammalati negli ospedali e nelle case; segni di speranza per i giovani; per i migranti; per gli anziani; per i poveri che spesso mancano del necessario per vivere.

Al centro S.E. Mons. Guglielmo Giombanco Vescovo di Patti, l’Arciprete Don Calogero Calanni, l’Eurodeputato On. Giuseppe Antoci, il Magg. Angelo Salici Comandante della locale Compagnia Carabinieri di Santo Stefano di Camastra ed il Gen. Claudio Ferlito.Alla presenza di alcuni sacerdoti, delle autorità civili, militari, di una rappresentanza dell’ANC di Santo Stefano presieduta dall’App. “S” qs Pietro Volo e di alcune comunità del comprensorio circostante il pastore della diocesi di Patti ha avviato questo “cammino di speranza” – così lo ha chiamato il Santo Padre – che si vuole compiere anzitutto attraverso questo gesto liturgico che dovrà animare i fedeli in questo anno di grazia, quello cioè di divenire veramente nella propria vita e nella storia “pellegrini di speranza”.

S.E. Mons. Guglielmo Giombanco Vescovo di Patti durante l’omelia.

Parole forti e appassionate sono state pronunciate dal Mons. Giombanco durante l’omelia:… Il giubileo è un tempo di memoria e un cammino ma è anche un tempo di purificazione. Nella tradizione biblica quando si annuncia il Giubileo si dice che si fermano tutte le attività, dove si condona il debito, dove si restituisce ciò che abbiamo ricevuto anche e non sempre in modo onesto per esprimere quella gratuità che tutti percepiamo perché tutto è dono di Dio a cominciare dal dono della vita, della famiglia, dei servizi che siamo chiamati a svolgere a livello sociale, servizi comunitari; ma tutto deve essere una restituzione per il bene di tutti a cominciare dal dono della vita, un dono che non abbiano ricevuto per viverlo in modo autoreferenziale  o con chiusure egoistiche ma perché venga donato con gesti di gratuità. Il Giubileo – ha continuato il vescovo di Patti Guglielmo Giombanco – ha un grandissimo significato per ciascuno di noi perché ci invita a rinnovarci, allontanandoci dall’inedia e dal fatalismo che sono il contrario della speranza. Con l’apertura del Giubileo “Pellegrini di speranza” ci rimettiamo in cammino, consapevoli che davanti a noi c’è il Signore che continua a farsi prossimo a ciascuno di noi”. L’Anno Santo è poi un tempo in cui dedicarsi più intensamente alle opere di misericordia spirituale e corporale che si concretizzino in segni di speranza per tutti gli uomini.

Fabio Gigante

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