A Palermo la “Caccia ai Nazisti” di De Paolis, Procuratore Generale Militare.
E’ stato presentato ieri pomeriggio presso il salone delle Bifore a Palazzo Sclafani, sede di rappresentanza del Comando Militare Esercito “Sicilia”, il libro “Caccia ai nazisti”, (Rizzoli) di Marco De Paolis, Procuratore Generale Militare presso la Corte Militare d’Appello di Roma (prefazione di Liliana Segre). A fare gli onori di casa il Generale di Divisione Maurizio Angelo Scardino, Comandante del CME “Sicilia”. L’evento, che ha visto gli interventi del Prof. Antonio Scaglione, già Vice Presidente del Consiglio della Magistratura Militare, del Prof. Vincenzo Militello, docente di diritto Penale presso l’Università degli Studi di Palermo e del Prof. Tommaso Baris, docente di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Palermo è stato moderato dal Giornalista, Salvo Palazzolo. In considerazione del carattere formativo dell’evento, hanno partecipato gli alunni dell’Istituto Magistrale “Regina Margherita” di Palermo.
“Caccia ai Nazisti” è un’indagine dettagliata che punta a scoperchiare quello che non era mai stato detto o che era stato volontariamente taciuto su crimini di guerra nazisti e fascisti: da Marzabotto a Sant’Anna di Stazzema, da Civitella in Val di Chiana fino a Kos, Leros e Cefalonia. Una vera e propria caccia ai colpevoli tra Italia, Germania e Austria.
Il Procuratore De Paolis in questo libro racconta i quindici anni, tra il 2002 e il 2018, di indagini, interrogatori, sopralluoghi, esami dei testimoni, processi che hanno portato a oltre 500 procedimenti giudiziari contro i criminali di guerra nazisti e fascisti per gli eccidi di civili e militari. Marzabotto, Sant’Anna di Stazzema, Civitella in Val di Chiana, ma anche Kos e Leros, Cefalonia: sono solo gli episodi più conosciuti tra quelli di cui De Paolis si è occupato, consapevole che “il dolore non va in prescrizione” e che la sete di verità dei sopravvissuti e dei parenti delle vittime era stata ignorata per troppo tempo.
Una storia avvincente, una caccia ai colpevoli tra Italia, Germania e Austria per interrogare gli ex SS ancora in vita e stabilirne le responsabilità, portarli alla sbarra, farli condannare. E insieme un racconto intimo e privato di cosa ha significato immergersi in “un dolore così immenso”, come lo definirà uno dei sopravvissuti, il dolore di chi ha dovuto subire l’ulteriore ingiustizia “del mancato assolvimento da parte dello Stato del primario e doveroso compito di ricercare, processare e punire i responsabili di quella brutale violenza”.
“Un periodo caratterizzato – ha detto De Paolis – da una forte esperienza umana oltre che professionale. Ho ascoltato migliaia di testimoni e interrogato un centinaio di nazisti, cosa che nessuno aveva mai fatto in Italia”.
Per il Comandante Scardino, “il libro del Procuratore De Paolis è come un diamante che va ad incastonarsi in un gioiello che è il culto della memoria e i ragazzi ne sono il testimone proteso verso il futuro”.
Fabio Gigante