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A Palazzo Belmonte Riso un festival per omaggiare la Santa Patrona

Ieri al via il primo concerto dal titolo: "Devote alla Santa nelle due Sicilie"

A Palazzo Belmonte Riso un festival per omaggiare la Santa Patrona. Ieri al via il primo concerto dal titolo: “Devote alla Santa nelle due Sicilie”

 

È partito con la serata di ieri, sabato 21 settembre, nel suggestivo atrio di Palazzo Belmonte Riso, il primo appuntamento della prima edizione del festival dedicato alla Santa Patrona di Palermo dal titolo: “Al Riso C’è Rosa”.

Il festival abbraccia 5 appuntamenti concertistici, con 5  diversi temi, che spaziano dalla musica classica alla musica contemporanea, ma sempre proiettati e rivolti a raccontare, tramite degli artisti siciliani, la sacralità e la storia di una Donna che è riuscita ad unire la città, nonostante le sue diversità e i suoi mali, promuovendo oggi, nell’ambito del 400° anno giubilare, a gran voce, l’inclusione sociale e culturale per il riscatto dell’immagine di Palermo.

L’esibizione del primo concerto: “Devote alla Santa dal Canto nelle due Sicilie, con una sala gremita di persone e di curiosi, ha esplorato diversi canti popolari del Regno delle Due Sicilie inneggiando la sacralità dell’epoca. Molto suggestivo il concerto che tramite le canzoni rappresentate rigorosamente in napoletano e siciliano raccontano l’excursus di una Sicilia che piange ma che non si piega nonostante gli rubano il sole; di una mentalità mediterranea ma nostra, di un amore tradito. Non sono mancate le canzoni dedicate ai carcerati che guardano aldilà delle sbarre o le tarantelle barocche napoletane come quella scritta per insegnare ai bambini i nomi dei pesci e raccontare una storia di tradimenti che avvengono anche in fondo al mare; nella fauna mediterranea qualcuno ha tradito.

Prima della chiusura del concerto si è voluto ricordare e omaggiare l’artista Rosa Balistreri morta il 20 settembre del 1990 e l’attore palermitano Maurizio Bologna che ci ha lasciato due giorni fa a causa di un infarto fulminante. Loro, hanno spiegato gli artisti che si sono esibiti: “non moriranno mai perché le loro opere non rimarranno mute”.

A spiegare l’ideazione e la progettazione del festival, promosso dall’assessorato alla cultura del comune di Palermo, che prevede ancora altri  quattro appuntamenti, tra cui anche stasera, il direttore artistico Francesco Panasci.La commistione tra musica e arte vuole offrire alla città momenti di riflessione, condivisione e spiritualità. Oggi si vuole rendere omaggio a una figura che rappresenta non solo la devozione religiosa, ma anche il patrimonio culturale che ci unisce. Una unione che vuole fare riscoprire la nostra identità che è presente da secoli ma tramite i nostri talenti e i loro progetti artistici bisogna rievocare. Santa Rosalia, come Santa Cecilia, è protettrice degli artisti palermitani: questa e la visione della direzione artistica e degli artisti coinvolti nel festival.

“Omaggio alla Patrona perché tramite – chi canta, chi danza, chi recita, prega due volte – continua Panasci. L’arte è divinità e oggi, come allora, da Palermo si leva un’unica preghiera rivolta a Rosalia, con le rappresentazioni artistiche in luoghi pubblici e in presenza di pubblico che questa sera ce ne era veramente tanto”.

 

Gli artisti che si sono esibiti, nella prima serata, offrendo un viaggio sonoro tra le tradizioni musicali di queste terre: Alba Cavallaro (voce), Toto Ferraro (oboe e corno inglese), Giorgio Gasbarro (violoncello), Francesco Maria Martorana (chitarra e decacordo), e Giusy Cascio (pianoforte).

 

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