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A Castelbuono prende il via Musica dal mondo con Jerusa Barros, Armand Curameng e Chris Obehi

Nel monumentale Chiostro di San Francesco il primo appuntamento estivo in presenza

Castelbuono – Prende il via questa sera alle ore 21, all’interno del Chiostro San Francesco il primo appuntamento dell’estate castelbuonese con “Musica dal mondo – Music from the world” che vedrà esibirsi sul palco del seicentesco complesso monumentale Jerusa Barros, Armand Curameng e Chris Obehi.

Jerusa Barros, capoverdiana di nascita e palermitana di adozione, è una cantante e cantautrice che rappresenta con la sua esperienza artistica e biografica una sintesi perfetta fra l’Africa creola e il cuore del Mediterraneo. La sua musica è intrisa tanto dei colori e dei ritmi capoverdiani quanto del calore dei suoni mediterranei, dando vita a una formula del tutto nuova per la canzone d’autore italiana. Nell’autunno del 2015 è uscito il primo album: “DI UN SOLO COLORE”. Dal 2010 è educatrice nella scuola materna paritaria a indirizzo artistico-musicale La Casa della Musica diretta da  Maristella Di Benedetto a Palermo. E’ operatrice musicale del metodo Musica in Culla dal 2005 e si è dedicata alla propria formazione nell’ambito della prima infanzia frequentando i seminari di Chiara Infantino, Paolo Cerlati, Paola Anselmi e Ciro Paduano, docenti della scuola Donna Olimpia di Roma. E’ docente delle classi di “Musica in culla”(fascia 0/3 anni) e di “Musigiokiamo” (fascia 4/5 anni) presso La Casa della Musica.

Venerdì a Castelbuono si esibirà in  “Capo Verde in musica” proponendo l’unione tra la cultura capoverdiana ,con le sue melodie, i suoi ritmi e le sue atmosfere, e la cultura mediterranea, attraverso armonie e ricerca di arrangiamenti suggestivi, che valorizzano le influenze che già esistono nella musica capoverdiana. Con la complicità del  chitarrista Fabrizio Malerba, la cantante propone una musica che “racconta”, attraversando luoghi vicini e lontani e creando quelle suggestive atmosfere che valorizzano i sentimenti.

Armand Curameng, è arrivato dalle Filippine in Italia nel 1998 all’età di 27 anni. I suoi genitori non erano musicisti, ha scoperto da solo il suo talento canoro e l’ha subito usato per racimolare qualche soldino cantando per strada, da bambino. Poi ha cominciato a partecipare a gare di canto per vincere i premi in palio, sempre in denaro. Crescendo è diventato insegnante di inglese nelle scuole elementari. Arrotondava lo stipendio facendo serate musicali nei locali della sua città nelle Filippine, ma allo stesso tempo cercava il modo di scappare via, di migliorare la propria condizione. Dopo una serie di vicissitudini si è trasferito a Palermo. Un palermitano con gli occhi a mandorla ha stregato giuria e pubblico nella sesta puntata di “The Voice of Italy 2016” in onda sui Rai2. Per il talent show intona “Crazy little thing called love” dei Queen. Bastano poche note ed Emis Killa e Raffaella Carrà si voltano: lo vogliono in squadra. La scelta cade sulla Carrà.

“Corpo, voce, swing, divertimento”, così lo definisce la conduttrice che nei movimenti lo paragona ad Adriano Celentano: “Sei vicino a quello che cerco. Tu hai cantato con swing divertendoti molto.

Ancor prima della sua partecipazione a Voice of Italy, ha già conquistato la scena musicale siciliana avendo tenuto numerosi concerti in molti locali e comuni per non parlare del Teatro Politeama e del Teatro al Massimo solo per citarne alcuni. Aveva fatto un album sotto la produzione di Pippo Esposito, che sarà presente a Castelbuono ad accompagnarlo alla tastiera, pubblicato da Papa Records. Attualmente sta realizzando il suo secondo album italiano sotto la produzione del napoletano Mattia Lauro, noto produttore di Rai Uno e sta promuovendo il suo singolo dal titolo “Life is Good”.

Chris Obehi, nome d’arte di Christopher Goddey, nasce in Nigeria nel 1998. Durante l’infanzia viene introdotto alla musica gospel e a quella reggae dalla famiglia. Impara a suonare il basso elettrico, il piano, la batteria e le percussioni. Nel 2015 fugge dal suo paese a causa delle persecuzioni religiose portate avanti da Boko Haram. Giunto prima in Libia, quindi a Lampedusa arriva a Palermo, dove stringe amicizie alle jam session facendosi notare come bassista. In Italia, apprende da autodidatta la chitarra: nel frattempo matura grande interesse per la musica tradizionale siciliana, imparando le canzoni di Rosa Balistreri; nell’inverno 2018 un video nel quale suona “Cu ti lu dissi” raggiunge nell’arco di tre settimane quasi un milione di visualizzazioni.

Nel 2019 realizza più di 100 concerti, attraversando tutta la Sicilia e poi in Sardegna e in Lombardia, suonando e raccontando la propria storia per locali, associazioni, club, manifestazioni e festival: Lampedus’Amore, il memoriale di Peppino Impastato (Cinisi), Mondo Sounds Festival (San Vito Lo Capo), FestiValle (Agrigento) e Meeting Del Mare (Marina Di Camerota); partecipa al cast della prima dell’opera “Winter Journey” di Ludovico Einaudi al Teatro Massimo di Palermo. Nel dicembre 2019 vince la Targa Siae – Giovane Autore a “Musica contro le Mafie”. Nel gennaio 2020 vince il XIX Premio Rosa Balistreri e Alberto Favara. Il primo album di Chris Obehi, uscito per 800A Records, si chiama “OBEHI”, che in lingua Esan significa “mani d’angelo”. L’album è composto da canzoni in italiano, inglese, siciliano, Esan e Pidgin nigeriano.

Nel corso della serata Jerusa Barros e Armand Curameng duetteranno “Vivo per lei” mentre insieme a Chris Obehi chiuderanno l’appuntamento castelbuonese cantando “We are the world”.

Ludovico Gippetto

Presentazione di Teresa Di Fresco Se sia un poeta, non so e non posso affermarlo ma che sia un sognatore, sì. Lo dimostrano le imprese in cui, con spirito avventuroso, si tuffa incurante di qualsivoglia difficoltà e che, avendo dato tutto se stesso e coinvolgendo amici e conoscenti, riesce a portare a termine. E con successo. Ludovico Gippetto, insomma, a volte veste i panni di Don Chisciotte per affrontare ora fantomatici mulini a vento che assumono di volta in volta le sembianze di opere d'arte trafugate, ora della maieutica di platoniana memoria. Queste divagazioni aprono uno scenario su un personaggio, Ludovico Gippetto appunto che, nella città di Palermo, in molti conoscono e insieme a lui i suoi progetti, i suoi successi ma anche le sue aspettative. Raccontiamolo meglio: Studia Architettura, dopo avere conseguito l'abilitazione alla professione, preferisce dedicarsi alla creazione e realizzazione di eventi culturali. Non disdegna la ricerca, anzi la “caccia” - come lui preferisce definirla – di opere d'arte trafugate in Sicilia. Per questa attività lavora in collaborazione con il Comando dell’Arma dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma organizzando convegni internazionali su temi della sicurezza, trafugamenti di opere d’arte e loro illecita commercializzazione. A questo scopo fonda - e ne è presidente – il Centro Internazionale Multimediale d’Arte Contemporanea Extroart e la Fondazione Wanted Palermo. E' inoltre ideatore e responsabile del programma di tutela e prevenzione del patrimonio culturale denominato “WANTED …presi per il verso giusto”, finalizzato appunto al contrasto della commercializzazione illecita di opere d’arte ed è protagonista di importanti ritrovamenti e restituzioni di opere trafugate nel territorio nazionale. È anche giornalista pubblicista ed autore di numerose pubblicazioni e monografie d’arte. E' stato Assistente alla Cattedra di Storia e Tecnica dell’Editoria, presso l’Istituto Superiore di Giornalismo dell’Università di Palermo dal 1994 al 1997; Cerimoniere del Dipartimento cerimoniale del G.C.T.O. in occasione della Universiade Sicilia ‘97; Consulente del Sindaco di Corleone per la riqualificazione del patrimonio culturale, storico e artistico per il 2007 e il 2008; ha curato e prodotto, nel 1995, la monumentale opera scultorea in pietra arenaria siciliana, dell’artista Medhat Shafik dal titolo “Il Muro del Silenzio” ed “I percorsi dell’acqua”, in occasione della XLVI^ Biennale di Venezia – Padiglione Egitto premiato con il “Leone D’Oro”; Collaboratore parlamentare del presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, per le attività culturali dal 1998 al 2001. Da oltre tre lustri ha creato, insieme a Tommaso Romano, la “Rassegna Internazionale del Melologo ExtroVersi che quest'anno – con il tema “La parola che unisce” ha raggiunto il traguardo della quindicesima edizione. Ma un'ulteriore avventura lo attende: la manifestazione che nelle precedenti edizioni è stata ospitata in sedi prestigiose ed istituzionali, ottemperando alle disposizioni impartite dai decreti ministeriali e regionali, in merito alle misure di contenimento dell’emergenza per il COVID19, non uscirà da casa ma calcherà il palco virtuale della piattaforma Facebook. Tra poeti, musicisti e attori, professionisti e semplici “amici della porta accanto”, come Gippetto li chiama, saranno più di 100 i partecipanti che condivideranno con lui quest'altra, straordinaria avventura. Ma poiché il suo spirito filantropico non si esaurisce mai, ogni “puntata” di questa straordinaria e innovativa avventura, sarà dedicata a coloro che in questo brutto momento segnato dal Covid19, si stanno prodigando senza se e senza ma per aiutare tutti coloro che necessitano di assistenza, cure e ...di una parola che scalda il cuore. Insomma, se possiamo prendere a prestito “I have a dream” (Io ho un sogno), frase che il 28 agosto 1963, davanti al Lincoln Memorial di Washington, al termine di una marcia di protesta per i diritti civili, Martin Luther King pronunciava, con altri intenti e aspirazioni di altra natura, possiamo affermare che non ci stupiamo se Ludovico Gippetto ci riserverà altre sorprese perché, come ho già detto, lui è un sognatore.

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