Rosario Crocetta assolto: fine di un martirio giudiziario lungo sette anni
L'ex governatore della Sicilia scagionato dalle accuse di corruzione: "Non ho accettato compromessi, la verità ha prevalso"
Rosario Crocetta assolto: “Giustizia è fatta, un risarcimento al martirio subito”
L’ex presidente della Regione Sicilia, accusato di corruzione per un bonifico al suo movimento politico, è stato scagionato dopo anni di processo.
Rosario Crocetta, ex presidente della Regione Sicilia, è stato assolto dalle accuse di corruzione in un processo che ha segnato sette anni della sua vita. La vicenda ruotava intorno a un bonifico di 5.000 euro destinato al suo movimento politico, cifra considerata come presunta tangente. Crocetta, però, ha sempre difeso la propria innocenza, ribadendo che le sue azioni politiche e amministrative erano invece mirate a ridurre sprechi e privilegi.
“Giustizia è fatta”, ha dichiarato Crocetta, visibilmente sollevato, commentando la sentenza dei giudici di Palermo. “Ero accusato di corruzione per un bonifico di 5 mila euro, mentre in quattro anni avevo tagliato oltre 80 milioni di euro all’appalto per i collegamenti con le isole. Sarebbero bastati questi due elementi per chiudere il caso in istruttoria: non si prende una tangente con un bonifico e non si tagliano 80 milioni a chi si vuole favorire”.
Crocetta ha ringraziato i giudici per una decisione che definisce un primo passo per risarcire “in parte” le sofferenze subite. Ha inoltre voluto esprimere gratitudine al suo avvocato, Vincenzo Lo Re, che lo ha rappresentato durante il processo.
Un caso giudiziario lungo e sofferto
L’ex presidente ha ricordato i consigli ricevuti di patteggiare per ridurre l’eventuale pena. Un’opzione che ha respinto con fermezza, dichiarando: “Preferisco l’ergastolo piuttosto che ammettere un reato non commesso”. Durante il procedimento, Crocetta si è difeso senza clamore mediatico, confidando che la giustizia avrebbe fatto il suo corso.
“Non ho gridato al complotto politico. Mi sono messo da parte in silenzio, fiducioso che, anche a Berlino, esista un giudice”, ha aggiunto, richiamando la famosa frase sull’integrità della giustizia.
Crocetta non nasconde la sofferenza di questi anni: “Non brindo. Ho troppo sofferto ed ancora mi lecco le ferite. Questa sentenza è una vittoria per tutti quelli che hanno creduto in me e nel mio progetto di cambiare la Sicilia”.
Le accuse smentite dai fatti
Crocetta ha sottolineato che l’accusa era legata a un presunto favore amministrativo, che però non trova riscontro nei fatti. “Il bando non c’entra nulla. Si trattava di un incontro casuale con un sindaco che chiedeva l’incremento del servizio di traghettamento. Nessun centesimo in più è stato destinato al servizio”.
L’ex governatore ha espresso riconoscenza a coloro che lo hanno sostenuto durante questa lunga battaglia legale e morale: “Grazie ai magistrati, grazie all’avvocato Lo Re e grazie a chi, in questi anni, non ha creduto a questa infamante accusa”.