Gianluca Inzerillo denuncia ricatto in Consiglio Comunale: scontro sui diritti delle famiglie omogenitoriali a Palermo
Milazzo accusato di ricatto, Inzerillo difende Ferrandelli e critica la politica antidemocratica
Inzerillo fa quadrato sui diritti e scatena altra tempesta sui diritti delle famiglie omogenitoriali a Palermo
Palermo, 5 agosto 2024 – Oggi, nella sede attuale del Consiglio Comunale, doveva essere discussa, dopo dieci rinvii, la mozione promossa dal comitato “Esistono i diritti traspartito” per la trascrizione dei figli delle famiglie omogenitoriali. Nella giornata, come già riportato da questa redazione, si sono scaldati gli animi e il consigliere Milazzo ha, non proprio velatamente, ricattato l’assessore Ferrandelli, secondo quanto dichiarato dal presidente del comitato, Gaetano D’Amico.
Adesso arriva il comunicato di Inzerillo che fa quadrato su Ferrandelli e amplifica il disagio sulla discussione:
«Sono disgustato da questa politica pretestuosa, antidemocratica e ricattatoria attuata oggi in Consiglio comunale. È passato un anno per poter dibattere una mozione semplice, che ancora una volta provano ad appesantire, emendandola. Tengo a precisare che, se l’emendamento fosse stato presentato come mozione o ODG, sarei stato il primo a votarlo, ma non posso condividerlo come emendamento perché snatura il senso della mozione laica e trasversale, presentata dal comitato “Esistono i diritti” un anno fa. Mi dispiace, ma appare assai chiaro il giochetto attuato in particolare modo da due consiglieri rispettivamente maggioranza e minoranza, che risultano essere due facce della stessa medaglia.
Il consigliere di maggioranza Milazzo in maniera provocatoria attacca velatamente l’assessore Ferrandelli, accusandolo di non essere in linea con la maggioranza, giochetto condotto dal collega Milazzo neppure troppo abilmente, dal momento che l’unico a cascarci è il presidente del comitato D’Amico. La consigliera di minoranza Di Gangi, invece, da mesi fa terrorismo psicologico nei confronti delle associazioni, considerandole esclusivo contenitore elettorale, senza impegnarsi minimamente nel volerle tutelare davvero, prova ne è l’emendamento che seppur condivisibile, nulla ha a che vedere con la mozione.
Spiace, inoltre, che alla collega Di Gangi, incoronata paladina del mondo LGBTQ, siano sfuggite forse per eccesso di zelo le due sentenze della Corte costituzionale, approdate in Commissione bilancio – di cui sia io che la Di Gangi siamo componenti – che condannano il Comune di Palermo al risarcimento di due famiglie omogenitoriali per la mancata trascrizione. Essere consigliere comunale significa anche amministrare e se sui temi etici mi troverete sempre dalla parte degli ultimi, sul dibattito economico che danneggia le casse della nostra città mi troverete sempre dalla parte di chi difende il denaro dei cittadini e delle cittadine palermitane».
Lo dichiara il consigliere comunale Giovanni Inzerillo.
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