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Quell’eterno castigo divino chiamato ‘Formazione in Sicilia’

Tra burocrazia che arranca e mancanza di risorse: il pesante fardello del settore più complesso della Sicilia

Ancora crisi nel settore della Formazione Professionale in Sicilia: L’appello urgente a tutte le Autorità Regionali

 

Un settore in perenne crisi, ma chi vuole tutto questo?

La formazione in Sicilia è da sempre un enigma; lavorare in questo settore sembra un’impresa folle.
Non passa giorno senza che emerga un nuovo problema: piattaforme che scadono, chiudono e riaprono, richieste infinite di chiarimenti spesso non chiariti, progetti che sembrano concepiti più per creare ostacoli che per semplificare, alleviare e risolvere. In questo contesto, la Sicilia non ha rivali in Italia per complessità e sfide, provocando danni anche morali. Non manca nulla proprio perchè manca tutto.

Dai gruppi WhatsApp degli enti di formazione si alza un coro di lamentele, un continuo affaticamento ai limiti della sopravvivenza per ogni minima procedura, in una sorta di scalata dove ogni gradino nasconde un nuovo ostacolo. Tutto ciò in un clima di sfiducia quasi totale verso un settore che sembra essere sottoposto a una sorta di castigo divino, una punizione eterna.

Eppure, nelle altre regioni d’Italia, la situazione appare diametralmente opposta. “In altri contesti regionali si procede lisci e senza intoppi,” afferma il responsabile di un ente di formazione. Il settore, nonostante le difficoltà, svolge un ruolo cruciale nell’economia: forma i lavoratori e i professionisti del futuro. “Mi chiedo,” continua il responsabile dell’ente, “se non sarebbe più semplice per l’amministrazione siciliana adottare i modelli di altre regioni piuttosto che lasciarci morire in questo modo.”

Lo stato di crisi contro tutto questo

 

Palermo 08 maggio 2023 – Le principali associazioni datoriali del settore della formazione professionale hanno dichiarato uno stato di crisi grave e hanno inviato una lettera aperta ai vertici politici della Regione Siciliana, chiedendo interventi immediati per risolvere una situazione finanziaria che sta paralizzando il settore.

Le organizzazioni hanno indirizzato la loro richiesta al Presidente della Regione Siciliana, l’onorevole Renato Schifani, agli assessori regionali Mimmo Turano (Istruzione e Formazione Professionale), Nunzia Albano (Lavoro, Famiglia e Politiche Sociali), Marco Falcone (Economia, Bilancio e Tesoro), al Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno, e al Presidente della V Commissione ARS, Ferrara Fabrizio.

La dichiarazione di crisi evidenzia una paralisi finanziaria che affligge il settore dal dicembre scorso, nonostante l’approvazione della legge di Stabilità. Gli enti di formazione sono incapaci di onorare gli stipendi dei lavoratori o di coprire le spese operative a causa di fondi ancora bloccati e di ritardi nei processi di riaccertamento del bilancio regionale.

Le conseguenze sono gravi: centinaia di corsi di formazione professionale e misure di politica attiva del lavoro rimangono senza rendicontazione, e non sono state decretate nuove attività, nonostante fossero state avviate mesi fa. Inoltre, non è stata avviata alcuna attività formativa obbligatoria del programma GOL, incidendo negativamente sui percettori passati di reddito di cittadinanza.

Le associazioni chiedono l’istituzione di un Tavolo di Crisi, un organo di confronto e decisione urgente per prevenire un’ulteriore escalation della situazione e possibili contenziosi giudiziari. Questo appello mira a salvaguardare i diritti all’istruzione e alla formazione professionale, considerati fondamentali per lo sviluppo sociale ed economico della regione.

La situazione richiede una risposta rapida e decisiva. Le associazioni si affidano alla leadership e alla responsabilità dei destinatari della lettera per intraprendere azioni immediate che possano risollevare un settore critico per il futuro della Sicilia. Le comunità locali attendono con urgenza che la politica passi dalle parole ai fatti.

Ecco la nota congiunta

Dichiarazione stato di crisi

 

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