SICILIA; RIFORME: CARONIA (LEGA) INTERVIENE SU AUTONOMIA DIFFERENZIATA
SICILIA; RIFORME: CARONIA (LEGA), SU AUTONOMIA DIFFERENZIATA CHI PARLA DI SECESSIONE DEI RICCHI FA SOLO PROPAGANDA, RIFORMA E’ OBBLIGATORIA DOPO RIFORMA DEGLI ARTICOLI 116 E 119 DELLA COSTITUZIONE
SICILIA; RIFORME: CARONIA (LEGA) INTERVIENE SU AUTONOMIA DIFFERENZIATA
Il capogruppo della Lega: governo Schifani ha sempre sostenuto imprescindibilità tra autonomia differenziata e riconoscimento svantaggi insularità
PALERMO – “Il dibattito sull’autonomia differenziata, una riforma istituzionale di grande portata, spesso è stato lasciato all’improvvisazione ed alla battaglia politica di parte. Non va dimenticato che dopo la riforma degli articoli 116 e 119 della Costituzione Italiana, il regionalismo differenziato è diventato obbligatorio. Per ciò che riguarda la Sicilia, l’autonomia differenziata si lega indissolubilmente al tema del riconoscimento degli svantaggi derivanti dall’insularità e nel confronto aperto con il ministro Calderoli e nel voto in Conferenza delle Regioni, la Sicilia con il suo governo ha più volte sottolineato l’imprescindibilità di ciascuna delle due questioni. Occorre però ricordare come la recente storia ci abbia consegnato una riforma, quella del Titolo V della Costituzione, voluta dal centrosinistra che ha fatto sparire dalla Carta fondamentale ogni riferimento al Mezzogiorno ed alle Isole provocando un vulnus che solo questa controriforma potrà sanare dopo la recente legge costituzionale, n. 2 del 2022 che riconosce le peculiarità delle Isole e promuove le misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall’insularità”. Sul ddl del regionalismo differenziato, un’osservazione meno miope di quella proposta dalla sinistra consente di comprendere che il finanziamento delle funzioni assegnate alle Regioni che richiedono maggiore autonomia su materie specifiche, e finora ricomprese tra quelle concorrenti, avverrà attraverso la compartecipazione dello Stato a uno o più tributi erariali maturati nel territorio regionale. Del resto l’attuazione dell’autonomia differenziata è subordinata alla definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP). E la determinazione degli stessi rappresenta una materia attribuita alla competenza esclusiva dello Stato che non può venir meno al principio costituzionale di sussidiarietà. Gridare dunque ad una “secessione dei ricchi” come ha fatto qualcuno è solo propaganda. Se il Sud e la Sicilia pagano lo scotto di un mancato sviluppo non è certamente colpa del progetto di autonomia differenziata che, invece, potrà colmare i gap e destinare risorse dello Stato alla nostra Regione per governare nuove funzioni secondo un moderno principio di controllo diretto sulle materie assegnate. Sulla scuola e sul dibattito apertosi che ha portato a dire che l’Autonomia differenziata provocherebbe un processo separatista all’interno del sistema educativo, voglio pensare che certe sortite sono il frutto di un esame superficiale della questione. E’ indubbio che l’Istruzione deve essere garantita quale diritto costituzionale e che sul tema la Sicilia non si sottrarrà ad un confronto forte senza peraltro escludere che la materia possa essere ancora competenza esclusiva dello Stato. Approfittiamo di questa importante occasione che ci è data per sviluppare un nuovo regionalismo illuminato con la forza di un governo e di una politica che lavora, come diceva il presidente Piersanti Mattarella, per avere “le carte in regola”, alzando così la testa e potendo guardare all’Europa con fierezza. Lasciamo invece che siano i nuovi Masaniello, tanti a sinistra, a sperimentare che la demagogia non paga ed è in sé pericolosa per chi la pratica”. Lo afferma Marianna Caronia, capogruppo della Lega all’Assemblea regionale siciliana.