L’Italia acquista da Israele altri due “aerei spia”
Il contratto ha un valore di oltre 209 milioni di Euro.
Il Governo italiano ha acquistato da Israele due “velivoli per missioni speciali”, ossia aerei spia, e prosegue così il rafforzamento della sua flotta di aeromobili da spionaggio elettronico. Il contratto ha un valore di oltre 209 milioni di Euro. Esso è parte del piano presentato nel 2020 alla Camera dei deputati ed in Senato dall’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte per una cifra di 5 miliardi di dollari. È quanto emerge da un’inchiesta del quotidiano israeliano “Haaretz”, secondo cui l’accordo avrebbe dovuto rimanere segreto che cita un documento pubblico presente sul portale web del ministero della difesa di Tel Aviv. Lo scorso luglio 2022 l’azienda statale Israel Aerospace Industries (IAI), specializzata in difesa, aveva annunciato in modo generico un accordo per la vendita di tecnologia ad “un Paese Nato”, senza entrare nello specifico.
Adesso sappiamo che quel Paese membro della North Atlantic Treaty Organization (NATO), è proprio l’Italia. La sottoscrizione del contratto di compravendita, secondo il quotidiano italiano “La Repubblica”, risale all’inizio di marzo 2022 e prevede le modifiche di due aeromobili per dotarli dei sistemi di difesa elettronica “ELTA”. Uno dei vantaggi del produttore israeliano consiste nella capacità di fornire versioni miniaturizzate di attrezzature che in precedenza potevano essere trasportate soltanto da giganteschi cargo e che possono quindi essere ora installate su velivoli di dimensioni ridotte, e in particolare sui jet commerciali Gulfstream G550, provenienti dagli Stati Uniti. La filiale ELTA costruisce una varietà di velivoli per missioni speciali, molti dei quali sono basati su jet esecutive a cui sono stati aggiunti sistemi militari. Questi includono velivoli SIGINT per la raccolta di informazioni elettroniche e di comunicazione e la guerra elettronica – per bloccare i radar nemici e i sistemi di comunicazione – così come gli aerei CAEW che forniscono allarme e controllo precoce aviotrasportato, nonché capacità di intelligence elettronica. Includono anche aerei da pattugliamento marittimo per tracciare navi e sottomarini.
Si basa su un aereo commerciale Gulfstream G550 modificato utilizzato per il controllo aereo e le missioni di allerta precoce. È paragonabile all’aereo Nachshon Eitam dell’aeronautica israeliana. L’intento del governo italiano è di dotare in totale 8 velivoli formando la più grande flotta di aerei da spionaggio elettronico d’Europa con i sistemi più avanzati e costosi del pianeta, in grado di individuare, analizzare e disturbare qualunque impulso, dai telefonini ai radar. All’epoca, per rispondere a chi criticava il programma come eccessivo rispetto alle esigenze italiane, l’esecutivo aveva risposto sottolineando “la trasversalità e imprevedibilità delle future minacce.” Un avvertimento che, in considerazione del conflitto in Ucraina, si è rivelato premonitore.