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Inaugurazione dell’Anno Giudiziario Tributario 2022

Commissione tributaria regionale della Sicilia. Inaugurazione dell’Anno Giudiziario Tributario 2022

di Redazione

 

Si è tenuta oggi, 12 aprile2022,  in video conferenza l’Inaugurazione dell’Anno Giudiziario Tributario della CTR Sicilia 2022, aperta dall’intervento del neo Presidente Dr. Antonio Novara. Hanno partecipato i principali rappresentanti delle istituzioni operanti nel settore tributario e numerose autorità civili e militari. Il Presidente Novara, rinviando al testo della relazione che sarà diffusa nei prossimi giorni giorni, ha evidenziato che i numeri del contenzioso sono anche legati alla complessità della normativa tributaria ed ha ricordato le carenze di organico della Commissione tributaria regionale, auspicando che queste criticità possano essere superate con l’attesa riforma della Giustizia tributaria. Il Consigliere del CPGT,  Avv. Francesco Lucifora, ha evidenziato la necessità e urgenza della riforma della giustizia tributaria che deve però garantire l’utilizzo delle attuali professionalità presenti nelle Commissioni Tributarie; ha anche ricordato l’importanza della formazione dei giudici tributari alla quale il Consiglio di Presidenza ha prestato particolare attenzione.

Il V. Presidente della Regione Sicilia, Prof. Gaetano Armao, nell’evidenziare la rilevanza della giustizia tributaria anche con riferimento al gettito delle imposte spettanti alla regione per la sua speciale autonomia ha, poi, fatto cenno all’impegno per la soluzione del problema delle sedi delle Commissioni  che devono essere adeguate alla dignità della giurisdizione tributaria.

Il Prof. Angelo Cuva, V. Presidente dell’UNCAT e Presidente della Camera Avvocati tributaristi di Palermo, ha auspicato che questo possa essere l’anno del superamento dell’emergenza e della riforma della giustizia Tributaria. In particolare il Prof. Cuva ha fatto riferimento al ritorno ad una auspicata “normalità” del funzionamento della giustizia tributaria che in questo periodo è risultato, invece, particolarmente compromesso. Ha, infatti, osservato che la gestione delle udienze tributarie nel periodo emergenziale porta a confermare, purtroppo, il giudizio critico espresso in più occasioni per il quale la giurisdizione tributaria viene  considerata, spesso, come  la “figlia  di un  Dio minore” e privata di adeguata attenzione normativa. L’impossibilità di tenere udienze pubbliche, la cui celebrazione costituisce un diritto inviolabile delle parti, avrebbe dovuto valorizzare in tale difficilissimo periodo, l’udienza “da remoto”, ma purtroppo  l’utilizzo di tale istituto ha registrato delle percentuali molto basse e una applicazione non uniforme, a “macchia di leopardo”, nel territorio nazionale. In questa direzione non si comprende e non si condivide, ha aggiunto, la fissazione di udienze cartolari nel mese di maggio che viene segnalata da alcune camere tributarie.

Per quanto, poi, attiene alla riforma della Giustizia tributaria ha rilevato che siamo ad un “punto di non ritorno” se con questa locuzione, mutuata dal linguaggio aereonautico inglese, si individua il  delicato momento di passaggio ad una condizione di irreversibilità. Infatti, se la riforma organica della Giustizia tributaria, da anni e da più parti richiesta e condivisa,  ma che è rimasta oggetto di meri annunci, non viene realizzata nel brevissimo periodo mediante la opportunità eccezionale, unica, fornita dalla UE e cioè dal Recovery found, nell’attuazione del PNRR, essa rischia di rimanere una mera intenzione per un tempo lunghissimo ed indefinito. Non ci saranno più  occasioni come questa. In tale ambito ha ricordato che si attende nei prossimi giorni il testo di riforma che sarà esitato dalla Commissione tecnica  nominata dal ministero che si auspica valorizzi, in un equilibrata sintesi, le convergenze presenti tra le forze politiche e in particolare tra le iniziative Governative e quelle delle rappresentanze parlamentari che si sono espresse con diversi progetti di legge che condividono la medesima visione. Convergenze che rispondono pienamente al progetto presentato dall’UNCAT già nel 2018. Quello di una riforma caratterizzata dal mantenimento e dal rafforzamento di una giurisdizione speciale in materia tributaria, costituita da giudici professionali ed a tempo pieno, assunti mediante concorso con esami sulle materie attinenti le funzioni giurisdizionali esercitate e sganciata sotto il profilo ordinamentale dal MEF e che dia spazio, nel rispetto di alcune condizioni minime, alle professionalità dei componenti delle attuali Commissioni tributarie.  Ha, infine,  rilevato che il Parlamento,  con riferimento a una riforma di sistema di tale importanza, deve riacquistare quella centralità e quel ruolo attribuitogli  dalla Costituzione, ma che purtroppo negli ultimi anni  è stato  fortemente compresso. Questo perchè i diritti dei contribuenti costituiscono un problema di democrazia che non può essere affidato a scelte di pochi.

A chiusura degli interventi la Dr.ssa Margherita Calabrò, Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate della Sicilia, ha evidenziato l’impegno dell’Agenzia nell’incrementare la qualità degli atti impositivi al fine di limitare e prevenire il contenzioso favorendo, anche, la compliance nella fase amministrativa.

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