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Palermo: un concorso di idee per progettare la riqualificazione e la destinazione dell’ex cotonificio di Partanna-Mondello

Un’azione concreta di recupero di un esempio di archeologia industriale, progettato nel 1952 da Pietro Ajroldi e Franco Gioè, simbolo dello sviluppo degli anni Cinquanta in Sicilia, ormai da troppo tempo lasciato in una condizione di grave degrado, malgrado ritenuto di pregio dall’urbanista Bruno Zevi. L’antico complesso industriale, in funzione dal 1951 al 1986, dove lavoravano centinaia di persone, possiede grandi potenzialità in un processo di recupero e di riutilizzo; l’area è stata oggetto di sequestro nel 2014, per pericolo di inquinamento ambientale, poi la bonifica nel 2016 e il rischio di demolizione per  la costruzione di  appartamenti.

Interno ex cotonificio Foto Associazione Aiace Palermo

Per la sua salvaguardia un ruolo centrale è stato svolto dall’ Associazione Aiace Palermo, che ha avanzato nel tempo diverse proposte per un calzante uso del sito. L’opera di rigenerazione urbana consentirebbe di salvaguardare la memoria storica e sociale dell’ex cotonificio siciliano, ma anche di restituire alla collettività 5.500 metri quadrati di capannoni con altri 10 mila metri quadrati di terreno circostante, seguendo la felice sorte di numerose altre strutture industriali riconvertite in incubatori di imprese, centri socio-culturali, luoghi di aggregazione.

Interno ex Coronificio Foto Associazione Aiace Palermo.

Il concorso di idee consentirà di acquisire proposte concrete da parte di tecnici ed esperti sull’uso futuro dell’ex opificio. Il Presidente Musumeci, accompagnato dal dirigente generale del Dipartimento Regionale Tecnico Salvo Lizzio e dal soprintendente dei Beni Culturali di Palermo Selima Giuliano, hanno effettuato un sopralluogo nella struttura che ha una superficie di oltre cinquemila metri quadrati, situata nella zona Nord del capoluogo e inutilizzato da quasi quarant’anni.

Nello Musumeci, Presidente della Regione Siciliana Foto Ragione.Siciliana

Un luogo ricco di storia e di memoria, rimasto abbandonato pur essendo un bene pubblico – ha evidenziato, così come riportato nel portale della Regione Siciliana, Musumeci a margine della visita, – per questo abbiamo deciso di recuperarlo con un concorso di idee, aperto a tutti i professionisti progettisti. Vogliamo restituirlo al quartiere e alla città: l’impegno finanziario sarà significativo, ma abbiamo il dovere di lavorare perché tutto quello che già esiste e ha un valore possa essere riqualificato e consegnato al territorio, riducendo il consumo di nuovo suolo. Questo è il nostro obiettivo».

Caterina Guercio

 

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