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Il Covid alla fiera (di Piero Longo)

Un racconto che diventa poesia tra anzie e paure

Un racconto, un’esperienza, un disagio per noi fragili…

Palermo 24 marzo 2021ore 20.46

Il Covid alla fiera del Mediterraneo

Noi fragili in fila aspettiamo
sotto un tendone bianco un corridoio
serpente mascherato che si morde
la coda nella spira variegata
ad abbracciare soffocare il mondo
esausto al pandemico furore
mentre il sole sorride indifferente
ignorando i millenni e la storia
anche lui pellegrino come noi
che forse lo sappiamo e non vediamo
il fuggire veloce dei suoi raggi
dal nostro tempo che ci spinge in branco
cercando la salvezza dentro un ago
che non punge ma esige la scorta
di carte burocratiche e computer
per ammassare i dati nel virtuale
libro della memoria collettiva
che le spese giustifichi e i guadagni
di astuzie burocratiche inventate
con lo spreco sublime di un teatro
che gioca serio per scaramanzia
con la morte nascosta tra le quinte
adocchiando la prossima sua preda
dalla maschera non codificata
che le consente un morso ben piu caldo.

Cento su centomila sono buoni
per tutte le statiche del mondo
e l’ingordo continua a travestirsi
per attrarre il suo pubblico e nutrirsi
mentre la gente corre e fa la fila
con più lunghi meandri anche alla fiera
poiché il mercato vale ed è pagato
dallo stato beato e salvatore.
L’applauso sicuro per gli attori
diventa osanna agli organizzatori
che hanno mostrato la democrazia
a tutti gli esultanti e ai miscredenti
perché chi ha avuto la dolce puntura
sa che vivrà senza nulla temere
e di teatri ne potrà vedere
tanti riaperti grazie all’ingordigia
degli organizzatori tanto esperti
a sfruttare commedie ed attori
per dare sfogo alla tragicità
che vive sempre e non ha mai l’età
fin quando questo sole più indolente
risplenderà sulle sciagure umane
foriere di follie e pandemie
di virus insaziabili e corone.

Così alla fiera delle vanità
tutti corriamo bravi Pinocchietti
pensando al bel paese dei balocchi
con macchine inadatte per tornare
alla bella fatina che la Scienza
ha mostrato impotente alla bisogna
e finalmente ciascun sappia e apprenda
che la vita è più vera solo quando
il limite si accetta ed ogni inganno
dell’occhiuta rapina disumana
sia spento affidando alla Natura
l’equilibrio del fragile cosmo
che a noi fu dato nel pellegrinare
verso il fluire della madre luce.

Piero Longo

(scrittore, giornalista, drammaturgo)

Palermo 24 marzo 2021ore 20.46

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