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Civita di Bagnoregio scelta come candidata italiana a Patrimonio dell’Umanità UNESCO per il prossimo anno.

BAGNOREGIO (VT) – La candidatura al Patrimonio UNESCO è motivata come esempio di eccezionale  interazione umana con un ambiente ostile costantemente minacciato da forze naturali. Si tratta di un sito in cui l’ingegnosità umana sfida un territorio che per secoli, e ancora oggi, è caratterizzato da fenomeni erosivi che ne hanno delineato l’iconicità ed influenzato gli aspetti sociali, culturali, urbani e architettonici. L’eccezionale resilienza della comunità, che cerca di mitigare fenomeni irreversibili ininterrotti da secoli, contribuisce in modo sostanziale a rendere Civita di Bagnoregio un paesaggio culturale di straordinaria rilevanza, come descritto dalla Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco

L’ormai famosa “città che muore“, situata in provincia di Viterbo in posizione panoramica su una splendida valle di calanchi, cui si accede solo da uno spettacolare ponte lungo 200 metri, è minacciata da frane e dall’erosione del terreno già dal XVII secolo e ospita oggi poco più di 10 abitanti, ma negli ultimi anni grazie alla mobilitazione del mondo della cultura è diventata una delle mete turistiche più apprezzate del nostro Paese, visitata nel 2019 da oltre un milione di persone. Civita fa parte della rete dei Borghi più Belli d’Italia e l’ingresso nel paese dal 2013 è a pagamento. Il Borgo è diventato famoso dopo le riprese della fiction in chiave moderna della favola del burattino di legno più conosciuto nel mondo: Pinocchio, diventando il Paese dei Balocchi.

Bagnoregio (Viterbo) Patrimonio Unesco

Il Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco ha, pochi giorni fa, approvato,  come candidatura italiana da presentare all’esame del Comitato del Patrimonio Mondiale nel 2022, “Il paesaggio culturale di Civita di Bagnoregio”.

Ricordiamo che l’Italia è il Paese con più siti UNESCO, ovvero 55, dei quali ben 50 sono siti Patrimonio Mondiale e 5 siti naturali, solo in Sicilia troviamo: Il percorso Arabo Normanno e le cattedrali di Cefalù e Monreale, La Valle dei Templi di Agrigento, Monte Etna, la Villa Romana del Casale, le Città tardo barocche della Val di Noto, le isole Eolie, Siracusa e le necropoli rupestri di Pantalica.

La riunione UNESCO del 2020 per decidere i nuovi siti non si è svolta a causa della pandemia, e si terrà invece quest’anno a Fuzhou, in Cina, tra giugno e luglio 2021. Nel corso della stessa assemblea si discuteranno quindi sia le candidature del 2020 che quelle del 2021.

 Le altre candidature italiane per l’anno 2020  e quello 2021 sono:

  • Padova Urbs Picta-Giotto, La Cappella degli Scrovegni e i cicli pittorici del Trecento”, candidatura per il 2020;
  • “Great Spas of Europe” (per l’Italia, Montecatini Terme), candidatura per il 2020;
  • “I Portici di Bologna“, candidatura prevista per il 2021.

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