L’astronauta Luca Parmitano al Gal Hassin di Isnello
Nei giorni scorsi si è tenuto, sulla nuova piattaforma YouTube Media Gal Hassin del Centro Internazionale per le Scienze Astronomiche di Isnello, l’incontro con Luca Parmitano, l’astronauta dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea). All’evento hanno partecipato anche gli astrofisici Carmelo Falco, Sabrina Masiero, Alessandro Nastasi e Luciana Ziino del Gal Hassin.
Ma vediamo chi è Luca Parmitano. Siciliano, Colonnello dell’Aeronautica Militare Italiana, nel 2009 dopo aver superato le selezioni per diventare astronauta ESA e dopo diverse missioni sulla ISS è stato il primo astronauta italiano ad effettuare un’attività extraveicolare. Luca si è raccontato sulla sua ultima missione Beyond, a bordo della ISS, la Stazione Spaziale Internazionale, e su come sarà il futuro su Luna e su Marte? Le tematiche affrontate sono state diverse: dalle missioni extraveicolari, alla robotica, agli esperimenti di bordo, alla salvaguardia del Pianeta.
Parmitano è partito per la Stazione Spaziale Internazionale il 20 luglio 2019. Una data significativa perché coincide con il 50° anniversario dello sbarco dell’uomo sulla Luna, avvenuto con la missione Apollo 11. Inoltre, la missione “Beyond” ha visto Luca Parmitano come comandante della Stazione Spaziale Internazionale durante la missione Expedition 61, primo italiano ad aver ottenuto questo ruolo. Durante i mesi a bordo dell’ISS, Luca e gli altri astronauti si sono dedicati soprattutto alla ricerca scientifica.
Ha partecipato a una cinquantina di esperimenti europei e circa duecento internazionali. “La scienza che effettuiamo a bordo – ha rilasciato Luca Parmitano – ci permette di vedere la differenza tra fenomeni che sulla Terra vengono dati per scontati, ma in un ambiente gravitazionale, e in che modo si differenziano quando invece portiamo questi effetti in orbita. E poi è un ambiente estremamente controllato. Siamo infatti in grado di controllare tutti gli elementi di questo ambiente, dalla composizione dell’atmosfera, alla gestione delle temperature, fino agli effetti gravitazionali, perché volendo, con delle centrifughe, possiamo generare delle accelerazioni simili a quelle terrestri, o a quelle lunari o marziani, in base a come vogliamo usare queste centrifughe”.
La scelta del nome della missione, “Beyond”, non è casuale. Luca Parmitano, infatti, ha scelto questo nome proprio per sottolineare l’importanza di andare “oltre”, di non porre limiti all’evoluzione e alla conoscenza. “Al momento – ha aggiunge l’astronauta dell’ESA – siamo sulla buona strada per tornare sulla Luna, che avverrà in questa decade. E poi utilizzare le conoscenze di lunga durata acquisite sulla Stazione Spaziale Internazionale, la permanenza umana nello spazio, e quelle di lungo viaggio, che acquisiremo con il ritorno sulla Luna, per spostarci ancora un po’ più in là. Credo che Marte sia ancora un obiettivo che ci attrae, è il pianeta più simile al nostro, più vicino… Se vogliamo diventare una specie interplanetaria, quello deve essere uno dei nostri obiettivi”.
Per Parmitano portare l’uomo su Marte, è una scelta politica, le grandi agenzie spaziali devono fondamentalmente mettersi d’accordo su un progetto valido, si tratta di creare la base per un aggregamento globale che porti nelle prossime decadi l’uomo su Marte. È importante però fare un passo alla volta: “Gli astronauti devono avere molta pazienza, – ha ribadito Luca Parmitano – nello spazio è meglio la gallina domani che l’uovo oggi, cioè non è importante quanto presto volerai ma quanto importante è il contributo che tu possa dare a una missione”. Alla domanda se vuole andare sulla Luna, l’astronauta catanese ha osservato: “Io faccio l’astronauta di professione e il sogno di ogni astronauta è volare nello spazio, ma il mio compito è essere la persona giusta per la prossima missione, che sia di breve durata, di lunga durata, sulla Luna o da un’altra parte, qualsiasi sarà il mio futuro lo affronterò“. Tuttavia per quanto riguarda la Luna da parte di Luca c’è la volontà di dare ogni contributo possibile a questo progetto.
Fabio Gigante