Scuola: Al via i concorsi a cattedra per 24.000 precari e 38.000 neolaureati
(di Gaetano Giordano) La Ministra Lucia Azzolina fa ripartire i concorsi in un periodo sicuramente non troppo “tranquillo”. Infatti sono stati pubblicati sulla Gazzetta ufficiale (Serie speciale Concorsi ed esami n. 34 del 28 aprile 2020) i tre bandi che consentiranno l’inserimento di 61.863 posti, dall’infanzia alle superiori.
I bandi sono scaricabili dal sito del MIUR
Ai precari che parteciperanno al concorso straordinario è richiesto di avere svolto tra l’anno scolastico 2008/2009 e l’anno scolastico 2019/2020, su posto comune o di sostegno, almeno tre annualità di servizio (anche non consecutive) e almeno uno dei tre deve essere svolto nella classe di concorso per la quale si partecipa.
Possono essere ammessi con riserva coloro che, avendo conseguito all’estero la specializzazione per l’insegnamento su posto di sostegno o il titolo di accesso alla classe di concorso, abbiano comunque presentato la relativa domanda di riconoscimento ai sensi della normativa vigente, entro il termine per la presentazione delle istanze per la partecipazione alla procedura concorsuale che è prevista per il 3 luglio 2020.
La domanda di partecipazione deve essere presentata in un’unica regione, pena l’esclusione, esclusivamente in modalità telematica attraverso l’applicazione “Piattaforma Concorsi e Procedure selettive” previo possesso delle credenziali SPID, o in alternativa, attraverso la piattaforma “Istanze on Line” (POLIS), per chi possiede una utenza valida.
I candidati interessati potranno presentare la domanda di partecipazione al concorso a partire dalle ore 9.00 del 28 maggio 2020 fino alle ore 23.59 del 3 luglio 2020.
La selezione prevede una prova scritta alla quale potrà essere assegnato un punteggio massimo di 80 punti, e una valutazione dei titoli che possono attribuire un punteggio massimo di 20 punti (di cui 3 punti per una laurea magistrale o vecchio ordinamento e 1 punto per ciascun anno di servizio prestato).
La prova scritta, che avrà la durata di 80 minuti, è composta da 80 quesiti a risposta multipla (4 opzioni di cui una sola corretta), così ripartiti:
- 45 quesiti inerenti le competenze disciplinari relative alla classe di concorso/ tipologia di posto richiesta;
- 30 quesiti relativi alle competenze didattico/metodologiche;
- 5 quesiti sulla capacità di lettura e comprensione del testo in lingua inglese.
La prova per chi sceglie il sostegno (suddivisa per il primo e il secondo grado), è costituita da 80 quesiti a risposta chiusa (4 opzioni di cui una sola corretta) così suddivisi:
- 15 quesiti sulla conoscenza dell’ambito normativo;
- 30 quesiti inerenti l’ambito psicopedagogico e didattico;
- 30 quesiti relativi l’ambito della conoscenza delle disabilità e degli altri bisogni educativi speciali in una logica bio-psico-sociale;
- 5 quesiti sulla capacità di lettura e comprensione del testo in lingua inglese;
I partecipanti per superare le prove concorsuali devono raggiungere il punteggio di 56/80.
Il bando riserva la possibilità di accedere ad una procedura straordinaria per poter acquisire l’abilitazione, a chi ha conseguito nella prova scritta il punteggio non inferiore a 56 punti su 80 e che, a seguito della valutazione dei titoli, non è stato inserito nel contingente previsto.
I concorsi ordinari pubblicati nella stessa Gazzetta ufficiale del 28 aprile 2020, sono due:
Quello ordinario per le scuole medie e superiori, al quale oltre a partecipare i docenti abilitati, possono concorrere i laureati che hanno ottenuto i 24 CFU nelle discipline antropo-psico-pedagogiche e nelle metodologie e tecnologie didattiche; e il concorso per l’infanzia e la primaria, al quale possono partecipare anche i diplomati magistrali ante 2001/2002.
Le domande per partecipare ai due concorsi ordinari devono essere presentate dal 15 giugno al 31 luglio, sempre in modalità telematica.
Dei 61.863 posti disponibili almeno la metà saranno utilizzati per coprire le cattedre del Nord, che già da tempo risultano essere carenti di personale docente.
Occorre comunque precisare che i vincitori di concorso che otterranno l’immissione in ruolo non potranno, per i successivi 5 anni, chiedere il trasferimento dalla sede di assegnazione.