6G: a che punto siamo?
Con la sesta generazione vivremo in un nuovo mondo
Nel 2025 la rete di trasmissione dati denominata 6G verrà formalizzata per poi venire lanciata in tutto il mondo a partire dal 2030. Ma come si è arrivati al punto da doversi preparare a vivere in un’esistenza totalmente nuova, che sfumerà i concetti di reale e virtuale? Lo vedremo tra poco, per poi parlare più approfonditamente del 6G.
Non sembrava possibile, eppure…
La tecnologia nell’ultimo trentennio ha cambiato le nostre vite in più ambiti, in particolare quello del tempo libero. Una volta, e precisamente a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, il massimo del divertimento per grandi e piccini erano i videogame dei cabinati, che con la loro mole importante popolavano le sale giochi. Poi sono arrivate le console, tra cui NES e Sega Master System, che hanno portato il divertimento direttamente a casa. Un bel salto di qualità poter giocare a Super Mario Bros stando seduti sul divano; nulla però se paragonato all’avvento dei videogiochi online e dei casinò online. Nel primo caso la cosiddetta ottava arte si è per lo più “smaterializzata”, quando proviamo sul web alcuni giochi gratuiti oppure quando scarichiamo gli aggiornamenti su un supporto fisico, DVD, che abbiamo appena acquistato. Nel secondo caso, invece, ci basta navigare per accedere a quelle piattaforme in grado di offrirci i grandi classici dei casinò fisici rivisitati in chiave moderna. Un esempio? Le slot machine a tema di ultima generazione che permettono a chiunque di riscoprire l’Antico Egitto oppure sfidare gli Dei dell’Olimpo! Basta una buona connessione per mettersi alla prova con queste ed altre avventure che hanno a che fare anche con il genere mistery. Proprio per migliorare l’esperienza di gioco e non solo, la moderna tecnologia, dopo il 5G, che ancora oggi non sfruttiamo al meglio, sta lavorando al 6G. Cosa dobbiamo aspettarci?
Dagli ologrammi passando per Intelligenza Artificiale e Machine Learning
Il 5G ha portato velocità di trasmissione dei dati molto maggiori e tempi di latenza più bassi, ma il 6G sarà uno tsunami tecnologico che renderà obsolete pratiche acquisite di interazione socio-virtuale come le videochiamate via Skype o Zoom. Da quel che sappiamo, infatti, queste ultime verranno sostituite da telepresenze olografiche. Ossia, quando contatteremo il nostro interlocutore non parleremo più con la sua video-immagine in real-time ma con il suo ologramma! Fantascienza? Assolutamente no, perché il 6G renderà possibile questo e altro: favorirà la guida autonoma delle smart car, che arriveranno a comunicare tra loro; renderà possibile lo sviluppo di città intelligenti, in cui troveranno spazio robot che ci affiancheranno nella quotidianità; diffonderà e renderà accessibile a tutti la già esistente chirurgia da remoto. Tra gli sviluppi tecnologici da tenere sotto osservazione c’è infine l’integrazione nella vita di tutti i giorni dell’Intelligenza Artificiale e della Machine Learning, che assumeranno la governance della rete automatizzandone la progettazione e soprattutto l’esercizio. Detto più semplicemente, Intelligenza Artificiale e il Machine Learning, su iniziativa umana, opereranno direttamente gli strumenti in modo da efficientare e automatizzare processi e flussi di lavoro. In pratica puntando sul lavoro di qualità verranno meno i cosiddetti tempi morti.
Il rischio più grande
Come osservato, il 6G favorirà la nascita di nuovi servizi high-tech che semplificheranno l’esistenza dell’uomo. Tuttavia i rischi non mancano, per esempio quelli legati a un mondo totalmente interconnesso che non saprà più distinguere il reale dal virtuale. Il timore è che la maggior parte delle persone desidererà vivere una vita per lo più sedentaria chiusa all’interno delle quattro mura domestiche, lasciando al proprio avatar sbrigare gli impegni più urgenti. Non solo: a venire meno sarà il gusto della scoperta, tipica della quotidianità di ognuno di noi.